Allora è così che la città si muove di notte!

(Fonte immagine qui)

13-5-2018

Sto partecipando ad un corso di specializzazione (non ricordo di cosa) trovando un'immediata simpatia per altre 2 ragazze con le quali faccio gruppo per tutto il tempo. Non le vedo mai ambedue sempre solo una a fuoco, l'altra sempre sfocata. Abbiamo tutto a disposizione, compreso un appartamento a Venezia dove una sera mentre stiamo parlando in tranquillità mi giro verso le grandissime finestre incuriosita da alcuni rumori. Sembra che le pareti stiano scricchiolando così mi guardo intorno e poi fuori, accorgendomi che l’intero palazzo si stava muovendo. In quel momento nella mia mente appare un’immagine: dall'alto vedo che ci stiamo muovendo con delle barche alla base del palazzo, sono completamente bianche e lentamente navigano sul canale. L’immagine cambia e ora vedo un ponte di pietra aprirsi per lasciarci passare. Sono sorpresa e molto incuriosita da tutto questo. Rientro mentalmente in appartamento e ad alta voce dico “allora è così che la città si muove di notte!” Come se avessi avuto un’illuminazione.
I giorni trascorrono fino all'ultimo, è mattina presto, ci alziamo e prepariamo le nostre valigie con un po’ di tristezza. Alle 11.00 am ho il treno non posso perderlo. Scendiamo e una volta arrivate al cancello vedo i nostri 2 tutor con i quali abbiamo legato tantissimo per tutto il tempo. Gli volevo molto bene, qualche lacrima è scappata al pensiero di non rivederli più. Anche per loro vale quello che ho detto per le ragazze, ne vedo sempre solo uno a fuoco.
Tutor: “C’è una sorpresa per voi, venite ragazze vi accompagniamo in un posto…
Noi: “Sapete che abbiamo il treno alle 11 vero? Non possiamo perderlo
Tranquille farete in tempo
sorridendo i due ragazzi ci accompagnano verso un grande palazzo che non vedo esternamente ma solo quando siamo nell'atrio. Le dimensioni e gli spazi di questo palazzo sono la prima cosa che mi sorprendono, enormi, ciclopici direi, ovunque luci d’ambiente giallo/oro donavano alle pareti una tonalità calda ma non eccessivamente pomposa. La seconda cosa strana è che lungo le scale ci sono delle grandi vasche piantumate e diversi giardinieri che le stanno curando, lungo tutti i piani dell’edificio, almeno fino a che non ci fermiamo. Siamo davanti ad una porta bianca chiusa. Poco dopo si apre e un uomo di colore vestito con divisa ufficiale militare graduata blu scuro con un grande sorriso ci accoglie invitandoci ad entrare: “benvenuti!   
Solo in questo momento mi accorgo che siamo un gruppo di una trentina di alunni. Entriamo nel enorme salone e prendiamo posto a sedere, ce n’è per tutti in abbondanza. Faccio una panoramica sul gruppo, tutti avevano un'espressione felice e sorridente, età perlopiù giovane.
Il “capitano”, così lo chiamano i nostri tutor. ci saluta e parla un po’ con noi, ci spiega varie cose (non ricordo) dopodiché offre a tutti qualcosa da bene e mangiare. Mi viene portato del gelato ma educatamente non accetto vista la mia scelta di non mangiare nessun ingrediente animale. Il capitano mi si avvicina chiedendo cosa non va così gli spiego e lui “ma anche questo?” porgendomi qualcosa al latte “No, grazie mi dispiace non lo prendo” rispondo.
Passa del tempo in cui il gruppo parla tranquillamente ma io mi chiedo quanto tempo sia passato, non voglio perdere il treno qualcosa però mi fa dimenticare la preoccupazione.
Il salotto dall'ingresso si sviluppa sopratutto dopo aver sceso qualche gradino aprendosi con un grande divano a U e illuminato dalle finestre quasi a 360°. Grandissime finestre. Dalla parte opposta saliti i gradini e passato l’ingresso probabilmente c’è la cucina e sopra la zona notte. Il soppalco a vista ma rientrante è parzialmente in ombra. Una donna si affaccia nella nostra direzione, ha un lungo e elegante vestito viola che la fascia con una sorta di spilla che tiene su la spallina sinistra molto brillante. Sembra che il tessuto sia seta dato il modo in cui riflette la poca luce. La donna di colore sfoggia un ampio sorriso, è davvero molto bella, porta un acconciatura raccolta molto retrò che le dona. Qualche attimo dopo non c’è più.
Poco dopo una donna bionda mi porge dei rametti di spezie fresche e un attimo dopo la stessa donna dagli occhi azzurri che energeticamente ha la stessa impronta di quella che ho visto affacciarsi dal soppalco, mi porge un piatto e sorridendo dice mentalmente “rucola e mela, usa le spezie per completare la ricetta” il suo sguardo mi dava ad intendere che era stato preparato apposta per me e ricambio con un grande sorriso di ringraziamento.
Una volta terminato mi alzo dirigendomi verso le vetrate e solo ora mi accorgo che appena sotto di noi c’è una piscina sulla terrazza. Prima sorpresa poi guardo tutt'intorno gli altri edifici e mi accorgo che ogni appartamento ha una sua piscina. I palazzi sono fatti a terrazzamento e tutti uguali. Tantissimo vetro, metallo bianco dorato e azzurro dell' acqua. Tanta luce solare che proveniva dall’alto ma contenuta, ovvero sembrava che ci fosse un grande foro da dove poteva entrare.

  

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